Costume e Società

Como: scoperta una residenza per anziani abusiva, arrestata la titolare

alt_text
12 Novembre 2019
Lo scorso 8 novembre, i militari della Guardia di Finanza di Menaggio (CO) hanno chiuso una casa di riposo abusiva di Pianello del Lario e arrestato la titolare contestandole numerosi reati. Le accuse vanno dall’evasione fiscale all’esercizio abusivo della professione sanitaria, fino allo sfruttamento del lavoro e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La struttura, ora posta sotto sequestro, si presentava come bed & breakfast / affittacamere, ma funzionava in tutto e per tutto come una RSA, ed era del tutto abusiva. A seguito delle segnalazioni da parte dei familiari degli anziani ospiti, la struttura era stata oggetto di verifiche da parte dei carabinieri di Como, dei Nas di Milano e dei medici dell’ATS di Sondrio già da maggio 2018.
Le verifiche condotte avevano appurato che la struttura operava senza rispettare le norme igienico-sanitarie e quelle riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. I dipendenti, tutti stranieri, e alcuni immigrati clandestinamente, lavoravano in nero ed erano privi delle necessarie qualifiche per operare in una casa di riposo.
Le rette per gli ospiti erano di 1200-1500 euro al mese, un prezzo conveniente se confrontato con il costo medio richiesto per questo tipo di servizi. La finta casa di riposo nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018 sarebbe riuscita ad incassare più di 450mila euro, mentre l’evasione fiscale contestata ammonterebbe a circa 225mila euro.
La titolare dell’attività, arrestata dalle fiamme gialle, dovrà ora rispondere delle accuse di evasione fiscale, sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, esercizio abusivo della professione sanitaria e violazione delle norme igieniche e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lo scorso 8 novembre, i militari della Guardia di Finanza di Menaggio (CO) hanno chiuso una casa di riposo abusiva di Pianello del Lario e arrestato la titolare contestandole numerosi reati. Le accuse vanno dall’evasione fiscale all’esercizio abusivo della professione sanitaria, fino allo sfruttamento del lavoro e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La struttura, ora posta sotto sequestro, si presentava come bed & breakfast / affittacamere, ma funzionava in tutto e per tutto come una RSA, ed era del tutto abusiva. A seguito delle segnalazioni da parte dei familiari degli anziani ospiti, la struttura era stata oggetto di verifiche da parte dei carabinieri di Como, dei Nas di Milano e dei medici dell’ATS di Sondrio già da maggio 2018.
Le verifiche condotte avevano appurato che la struttura operava senza rispettare le norme igienico-sanitarie e quelle riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. I dipendenti, tutti stranieri, e alcuni immigrati clandestinamente, lavoravano in nero ed erano privi delle necessarie qualifiche per operare in una casa di riposo.
Le rette per gli ospiti erano di 1200-1500 euro al mese, un prezzo conveniente se confrontato con il costo medio richiesto per questo tipo di servizi. La finta casa di riposo nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018 sarebbe riuscita ad incassare più di 450mila euro, mentre l’evasione fiscale contestata ammonterebbe a circa 225mila euro.
La titolare dell’attività, arrestata dalle fiamme gialle, dovrà ora rispondere delle accuse di evasione fiscale, sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, esercizio abusivo della professione sanitaria e violazione delle norme igieniche e di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Case di riposo, rsa e case famiglia