Costume e Società

Asl e Comuni a sostegno degli anziani con l’Assistenza Domiciliare Integrata

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7 Marzo 2017

Dai dati raccolti dalla ricerca Domiciliarità e Residenzialità per l’invecchiamento attivo intrapresa da Auser, di cui abbiamo già parlato in precedenza, gli anziani non autosufficienti attualmente assistiti presso case di riposo e rsa sono 278.000 contro gli oltre 2 milioni che ricevono assistenza presso la propria abitazione. 

A fronte dell’invecchiamento della popolazione, quindi, i posti presso le strutture residenziali non sono sufficienti e aumenta quindi la necessità di cura e sostegno alla famiglia attraverso prestazioni socio-sanitarie a domicilio. Nel nostro Paese Asl e Comuni offrono ai cittadini un servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi), che mette a disposizione personale specializzato, in particolare infermieristico, per il sostegno dei pazienti presso il loro alloggio attraverso programmi personalizzati.

NewsCorrelate Le tipologie possibili di intervento sono l’Assistenza Domiciliare Integrata semplice e quella complessa. La prima prevede tipologie di prestazioni infermieristiche base come prelievi, medicazioni e pulizia del paziente ed è generalmente rivolta agli anziani non del tutto autosufficienti. La seconda è rivolta a persone spesso colpite da gravi patologie, con costante bisogno di assistenza medica e assistenziale. 

Per richiedere interventi domiciliari è necessario rivolgersi al proprio medico di base, che presenterà la situazione clinica dell’assistito al Distretto Sanitario di residenza. Una commissione composta da diverse figure professionali valuterà l’idoneità del richiedente ed eventualmente stabilirà un piano di assistenza domiciliare studiato in base alle necessità della persona interessata.

Questi servizi sono erogati da cooperative sociali e associazioni convenzionate che tendono a inviare sempre gli stessi infermieri e OSS per creare un rapporto più stretto. 

Per saperne di più visitate il portale thecareadvisor.com

Dai dati raccolti dalla ricerca Domiciliarità e Residenzialità per l’invecchiamento attivo intrapresa da Auser, di cui abbiamo già parlato in precedenza, gli anziani non autosufficienti attualmente assistiti presso case di riposo e rsa sono 278.000 contro gli oltre 2 milioni che ricevono assistenza presso la propria abitazione. 

A fronte dell’invecchiamento della popolazione, quindi, i posti presso le strutture residenziali non sono sufficienti e aumenta quindi la necessità di cura e sostegno alla famiglia attraverso prestazioni socio-sanitarie a domicilio. Nel nostro Paese Asl e Comuni offrono ai cittadini un servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi), che mette a disposizione personale specializzato, in particolare infermieristico, per il sostegno dei pazienti presso il loro alloggio attraverso programmi personalizzati.

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Per richiedere interventi domiciliari è necessario rivolgersi al proprio medico di base, che presenterà la situazione clinica dell’assistito al Distretto Sanitario di residenza. Una commissione composta da diverse figure professionali valuterà l’idoneità del richiedente ed eventualmente stabilirà un piano di assistenza domiciliare studiato in base alle necessità della persona interessata.

Questi servizi sono erogati da cooperative sociali e associazioni convenzionate che tendono a inviare sempre gli stessi infermieri e OSS per creare un rapporto più stretto. 

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