Costume e Società

Da giovani volontari ad anziani socialmente attivi

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7 Marzo 2017

Sembra che con il passare del tempo si diventi sempre meno “sociali”. L’invecchiamento purtroppo porta molte persone chiudersi in se stesse e a disinteressarsi di tutto ciò che è la vita all’interno della comunità. 

Un gruppo di ricercatori della Rutgers University di New Brunswick, in Canada, ha voluto indagare quanto le attività portate avanti in giovane età, per esempio il volontariato, influiscano sull’atteggiamento sociale dell’individuo anziano. 

NewsCorrelate Lo studio, pubblicato sulla rivista Gerontology Social Science, dimostra che giovani attivi e impegnati civilmente, in particolare durante il periodo delle scuole superiori, hanno maggiori probabilità di diventare adulti e poi anziani attivi socialmente. Al trial hanno partecipato quasi duemila persone, interrogate in diverse età della vita in relazione alle attività sociali e di gruppo svolte. 

Se i risultati degli scienziati canadesi hanno riscontrato un continuo calo di partecipazione degli individui a partire all’incirca dai 54 anni, è anche vero che questo passaggio sembra essere meno evidente e ritardato in coloro che sono stati adolescenti dinamici e impegnati. 

A sottolineare l’importanza di fornire un’adeguata educazione alla vita in società è la professoressa Emily Greenfield, l’autrice principale dello studio, secondo cui incentivare i ragazzi ad attività socialmente utili è importante per l’individuo durante tutto  il corso della sua vita. 

Sembra che con il passare del tempo si diventi sempre meno “sociali”. L’invecchiamento purtroppo porta molte persone chiudersi in se stesse e a disinteressarsi di tutto ciò che è la vita all’interno della comunità. 

Un gruppo di ricercatori della Rutgers University di New Brunswick, in Canada, ha voluto indagare quanto le attività portate avanti in giovane età, per esempio il volontariato, influiscano sull’atteggiamento sociale dell’individuo anziano. 

NewsCorrelate Lo studio, pubblicato sulla rivista Gerontology Social Science, dimostra che giovani attivi e impegnati civilmente, in particolare durante il periodo delle scuole superiori, hanno maggiori probabilità di diventare adulti e poi anziani attivi socialmente. Al trial hanno partecipato quasi duemila persone, interrogate in diverse età della vita in relazione alle attività sociali e di gruppo svolte. 

Se i risultati degli scienziati canadesi hanno riscontrato un continuo calo di partecipazione degli individui a partire all’incirca dai 54 anni, è anche vero che questo passaggio sembra essere meno evidente e ritardato in coloro che sono stati adolescenti dinamici e impegnati. 

A sottolineare l’importanza di fornire un’adeguata educazione alla vita in società è la professoressa Emily Greenfield, l’autrice principale dello studio, secondo cui incentivare i ragazzi ad attività socialmente utili è importante per l’individuo durante tutto  il corso della sua vita. 

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