Costume e Società

Aumento dei geriatri nei Pronto Soccorso: potenziale riduzione del 20% delle ospedalizzazioni

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17 Gennaio 2024

In Italia gli anziani necessitano di un'assistenza mirata per garantire la loro sicurezza quando si rivolgono al Pronto Soccorso in caso di emergenza. Purtroppo, spesso accade il contrario. Le lunghe attese in mezzo a decine di persone, spesso affette da infezioni respiratorie, espongono gli anziani al rischio di peggioramento delle proprie patologie o a nuove infezioni, costringendoli poi al ricovero. 

È quanto consigliano gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) durante il 68° Congresso nazionale, sottolineando la necessità di un Pronto Soccorso "su misura per gli anziani". La presenza costante e omogenea del geriatra a partire dai DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) migliorerebbe la valutazione dei loro bisogni clinici, indirizzandoli verso i servizi assistenziali più appropriati caso per caso. 

Fondamentale la presenza del geriatra nei reparti di emergenza-urgenza per ridurre i ricoveri non necessari e assicurare la corretta presa in carico dell'anziano”, afferma il Professor Andrea Ungar, presidente della Sigg e ordinario di geriatria all'Università di Firenze.

Secondo gli studi della Sigg, l'aumento della presenza dei geriatri nei Pronto Soccorso potrebbe portare a una riduzione del 20% delle ospedalizzazioni. Dati illustrati durante il Congresso di Firenze mostrano che gli accessi al Pronto Soccorso sono alla base della maggior parte dei ricoveri, oscillando tra 230 e 300 per 1000 abitanti tra i 40 e i 69 anni e superando i 500 su 1000 abitanti dopo i 75 anni.

Nonostante gli anziani siano coloro che più frequentemente si rivolgono al Pronto Soccorso, i reparti di primo intervento spesso non sono attrezzati per seguirli adeguatamente. Per garantire un percorso più veloce e appropriato, la presenza di geriatri fin dal Pronto Soccorso è essenziale. Studi pubblicati su BMC Geriatrics e sul Journal of the American Geriatrics Society evidenziano una riduzione del 20% dei ricoveri ospedalieri grazie all'inserimento dei geriatri nei programmi di transizione del Pronto Soccorso.

Le lunghe attese sono state descritte come un fattore di rischio per gli anziani, con una presa in carico inadeguata che può contribuire al declino cognitivo e al peggioramento delle condizioni fisiche. “È di primaria importanza ridurre i ricoveri non necessari e trattare quanto più possibile il paziente in contesto domestico. Il geriatra ha un ruolo chiave nella corretta gestione dei bisogni clinici e assistenziali degli anziani”, sottolinea Andrea Ungar.

Antonio Cherubini, direttore geriatria IRCCS di Ancona, aggiunge: “gli anziani sono pazienti più complessi, con molte malattie e che prendono molti farmaci. Spesso presentano anche problemi sociali, oltre che sanitari. Richiedono più indagini diagnostiche e, per questo, necessitano di una permanenza più lunga nel Pronto Soccorso. Purtroppo, frequentemente non ricevono una risposta adeguata perché l'approccio dei reparti di emergenza è poco adatto a pazienti così complessi”.

Enrico Benvenuti, direttore geriatria Usl Toscana centro, propone di integrare le figure professionali nei Pronto Soccorso con esperti di geriatria. Il ruolo dello specialista è prendere in carico i pazienti in attesa di ricovero nel DEA attraverso una valutazione multidimensionale. “Il geriatra ha un ruolo chiave nella corretta gestione dei bisogni clinici e assistenziali degli anziani”, conclude Benvenuti.

Uno studio svedese ha dimostrato l'efficacia della presenza di geriatri nei reparti di emergenza, riducendo i ricoveri ospedalieri dal 50% al 31%. Un modello di assistenza geriatrica include la formazione del personale, il coordinamento dell'assistenza e modifiche strutturali appropriate allo spazio fisico, migliorando la qualità dell'assistenza e la sicurezza degli adulti più anziani.

Il Girot, gruppo intervento rapido ospedale-territorio sviluppato a Firenze, rappresenta un passo avanti nel trattamento degli anziani che si rivolgono ai Pronto Soccorso. L'esperienza del Girot ha permesso il ricovero domiciliare all'80% dei pazienti, riducendo la mortalità rispetto alla media nazionale e internazionale per i pazienti anziani fragili ricoverati in ospedale.

Andrea Ungar sottolinea la necessità di un rafforzamento dell'assistenza geriatrica nei reparti, nei Pronto Soccorso e nei servizi sul territorio, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione. Questo richiede azioni sinergiche, potenziando gli ospedali, aumentando il numero delle unità operative di Geriatria, offrendo servizi geriatrici all'interno degli ospedali e inserendo consulenti geriatri nei Pronto Soccorso, indipendentemente dalla presenza di unità operative di Geriatria.


In Italia gli anziani necessitano di un'assistenza mirata per garantire la loro sicurezza quando si rivolgono al Pronto Soccorso in caso di emergenza. Purtroppo, spesso accade il contrario. Le lunghe attese in mezzo a decine di persone, spesso affette da infezioni respiratorie, espongono gli anziani al rischio di peggioramento delle proprie patologie o a nuove infezioni, costringendoli poi al ricovero. 

È quanto consigliano gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) durante il 68° Congresso nazionale, sottolineando la necessità di un Pronto Soccorso "su misura per gli anziani". La presenza costante e omogenea del geriatra a partire dai DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) migliorerebbe la valutazione dei loro bisogni clinici, indirizzandoli verso i servizi assistenziali più appropriati caso per caso. 

Fondamentale la presenza del geriatra nei reparti di emergenza-urgenza per ridurre i ricoveri non necessari e assicurare la corretta presa in carico dell'anziano”, afferma il Professor Andrea Ungar, presidente della Sigg e ordinario di geriatria all'Università di Firenze.

Secondo gli studi della Sigg, l'aumento della presenza dei geriatri nei Pronto Soccorso potrebbe portare a una riduzione del 20% delle ospedalizzazioni. Dati illustrati durante il Congresso di Firenze mostrano che gli accessi al Pronto Soccorso sono alla base della maggior parte dei ricoveri, oscillando tra 230 e 300 per 1000 abitanti tra i 40 e i 69 anni e superando i 500 su 1000 abitanti dopo i 75 anni.

Nonostante gli anziani siano coloro che più frequentemente si rivolgono al Pronto Soccorso, i reparti di primo intervento spesso non sono attrezzati per seguirli adeguatamente. Per garantire un percorso più veloce e appropriato, la presenza di geriatri fin dal Pronto Soccorso è essenziale. Studi pubblicati su BMC Geriatrics e sul Journal of the American Geriatrics Society evidenziano una riduzione del 20% dei ricoveri ospedalieri grazie all'inserimento dei geriatri nei programmi di transizione del Pronto Soccorso.

Le lunghe attese sono state descritte come un fattore di rischio per gli anziani, con una presa in carico inadeguata che può contribuire al declino cognitivo e al peggioramento delle condizioni fisiche. “È di primaria importanza ridurre i ricoveri non necessari e trattare quanto più possibile il paziente in contesto domestico. Il geriatra ha un ruolo chiave nella corretta gestione dei bisogni clinici e assistenziali degli anziani”, sottolinea Andrea Ungar.

Antonio Cherubini, direttore geriatria IRCCS di Ancona, aggiunge: “gli anziani sono pazienti più complessi, con molte malattie e che prendono molti farmaci. Spesso presentano anche problemi sociali, oltre che sanitari. Richiedono più indagini diagnostiche e, per questo, necessitano di una permanenza più lunga nel Pronto Soccorso. Purtroppo, frequentemente non ricevono una risposta adeguata perché l'approccio dei reparti di emergenza è poco adatto a pazienti così complessi”.

Enrico Benvenuti, direttore geriatria Usl Toscana centro, propone di integrare le figure professionali nei Pronto Soccorso con esperti di geriatria. Il ruolo dello specialista è prendere in carico i pazienti in attesa di ricovero nel DEA attraverso una valutazione multidimensionale. “Il geriatra ha un ruolo chiave nella corretta gestione dei bisogni clinici e assistenziali degli anziani”, conclude Benvenuti.

Uno studio svedese ha dimostrato l'efficacia della presenza di geriatri nei reparti di emergenza, riducendo i ricoveri ospedalieri dal 50% al 31%. Un modello di assistenza geriatrica include la formazione del personale, il coordinamento dell'assistenza e modifiche strutturali appropriate allo spazio fisico, migliorando la qualità dell'assistenza e la sicurezza degli adulti più anziani.

Il Girot, gruppo intervento rapido ospedale-territorio sviluppato a Firenze, rappresenta un passo avanti nel trattamento degli anziani che si rivolgono ai Pronto Soccorso. L'esperienza del Girot ha permesso il ricovero domiciliare all'80% dei pazienti, riducendo la mortalità rispetto alla media nazionale e internazionale per i pazienti anziani fragili ricoverati in ospedale.

Andrea Ungar sottolinea la necessità di un rafforzamento dell'assistenza geriatrica nei reparti, nei Pronto Soccorso e nei servizi sul territorio, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione. Questo richiede azioni sinergiche, potenziando gli ospedali, aumentando il numero delle unità operative di Geriatria, offrendo servizi geriatrici all'interno degli ospedali e inserendo consulenti geriatri nei Pronto Soccorso, indipendentemente dalla presenza di unità operative di Geriatria.

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