Convegni ed eventi

Teatro e burattini nelle case di riposo

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22 Maggio 2017

Dalla lettura de La Piuma, ultimo libro di Giorgio Faletti, a una sua originale rappresentazione teatrale. La compagnia In Volo, con la collaborazione degli ospiti della casa di riposo di Cocconato, in provincia di Asti, e dei detenuti del carcere Lorusso e Cotugno di Torino, ha prodotto una messa in scena del romanzo postumo dello scrittore attraverso l’arte dei burattini e del teatro delle ombre.  

Gli ospiti della struttura per anziani hanno cucito gli abiti delle marionette, diretti e aiutati dalla scuola di burattini di Monale, mentre i detenuti hanno realizzato le sagome per il teatrino delle ombre. Il risultato è uno spettacolo ricco di luci e colori che, aderente allo spirito del libro, vuole essere un inno alla vita e alle sue contraddittorietà. Da affrontare sempre con una certa leggerezza d’animo.

L’obiettivo dello spettacolo, che ha esordito lo scorso anno al Teatro Alfieri in occasione del premio Asti d’Appello Junior, è quello di portare un messaggio di speranza in luoghi chiusi in loro stessi come carceri e case di riposo. Dopo il successo delle rappresentazioni  alla casa di riposo di Montafia e al carcere astigiano di Quarto l’eterogeneo gruppo teatrale sta lavorando alla creazione di burattini giganti, pronti a girare l’Italia dal prossimo autunno.

Dalla lettura de La Piuma, ultimo libro di Giorgio Faletti, a una sua originale rappresentazione teatrale. La compagnia In Volo, con la collaborazione degli ospiti della casa di riposo di Cocconato, in provincia di Asti, e dei detenuti del carcere Lorusso e Cotugno di Torino, ha prodotto una messa in scena del romanzo postumo dello scrittore attraverso l’arte dei burattini e del teatro delle ombre.  

Gli ospiti della struttura per anziani hanno cucito gli abiti delle marionette, diretti e aiutati dalla scuola di burattini di Monale, mentre i detenuti hanno realizzato le sagome per il teatrino delle ombre. Il risultato è uno spettacolo ricco di luci e colori che, aderente allo spirito del libro, vuole essere un inno alla vita e alle sue contraddittorietà. Da affrontare sempre con una certa leggerezza d’animo.

L’obiettivo dello spettacolo, che ha esordito lo scorso anno al Teatro Alfieri in occasione del premio Asti d’Appello Junior, è quello di portare un messaggio di speranza in luoghi chiusi in loro stessi come carceri e case di riposo. Dopo il successo delle rappresentazioni  alla casa di riposo di Montafia e al carcere astigiano di Quarto l’eterogeneo gruppo teatrale sta lavorando alla creazione di burattini giganti, pronti a girare l’Italia dal prossimo autunno.