Salute e benessere

Prevenire l’osteoporosi e la frattura del femore da anziani

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12 Ottobre 2017

Sono più di 80 mila gli over 65 che nel nostro Paese finiscono in ospedale con una frattura al femore. Nel mondo, secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni 3 secondi un anziano subisce una frattura del femore, di una vertebra e di un polso e la causa è l’osteoporosi, patologia che colpisce in età avanzata e provoca una diminuzione della densità ossea.

Il prossimo 20 ottobre, in occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, partirà una campagna di informazione proposta dalla Fondazione italiana sulla ricerca dell’osso (Firmo), patrocinata dal Ministero della Salute e in collaborazione con Amgen, società biotecnologica statunitense. L’obiettivo del progetto, che durante il mese di ottobre prevede la presenza di punti informativi nelle piazze di Ferrara, Lecce, Cagliari e Catania, è quello di informare e promuovere la prevenzione su diversi livelli.

Una frattura al femore in tarda età provoca spesso conseguenze negative sullo stato di salute e autonomia dell’anziano. I rischi sono perdere la capacità di camminare autonomamente e avere bisogno di assistenza costante, a domicilio o in casa di riposo, incorrere in altre patologie o vedere l’aggravarsi di quelle esistenti.

La prevenzione è quindi fondamentale ed è stata pensata dagli esperti in tre livelli preventivi. Un livello primario riguarda tutta la popolazione, anche giovane, e riguarda lo stile di vita: prestare attenzione a all’alimentazione e all’apporto di calcio e vitamina D, e svolgere attività fisica costante, anche una semplice camminata veloce. Il secondo livello preventivo è pensato per le persone considerate a rischio di osteoporosi, come le donne in menopausa, le persone che hanno assunto cortisone per lunghi periodi e coloro che hanno dovuto sottoporsi a chemioterapia. La prevenzione terziaria, infine, mira ad evitare che l’evento traumatico si ripeta e interviene in ambito post-operatorio e riabilitativo.

Sono più di 80 mila gli over 65 che nel nostro Paese finiscono in ospedale con una frattura al femore. Nel mondo, secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni 3 secondi un anziano subisce una frattura del femore, di una vertebra e di un polso e la causa è l’osteoporosi, patologia che colpisce in età avanzata e provoca una diminuzione della densità ossea.

Il prossimo 20 ottobre, in occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, partirà una campagna di informazione proposta dalla Fondazione italiana sulla ricerca dell’osso (Firmo), patrocinata dal Ministero della Salute e in collaborazione con Amgen, società biotecnologica statunitense. L’obiettivo del progetto, che durante il mese di ottobre prevede la presenza di punti informativi nelle piazze di Ferrara, Lecce, Cagliari e Catania, è quello di informare e promuovere la prevenzione su diversi livelli.

Una frattura al femore in tarda età provoca spesso conseguenze negative sullo stato di salute e autonomia dell’anziano. I rischi sono perdere la capacità di camminare autonomamente e avere bisogno di assistenza costante, a domicilio o in casa di riposo, incorrere in altre patologie o vedere l’aggravarsi di quelle esistenti.

La prevenzione è quindi fondamentale ed è stata pensata dagli esperti in tre livelli preventivi. Un livello primario riguarda tutta la popolazione, anche giovane, e riguarda lo stile di vita: prestare attenzione a all’alimentazione e all’apporto di calcio e vitamina D, e svolgere attività fisica costante, anche una semplice camminata veloce. Il secondo livello preventivo è pensato per le persone considerate a rischio di osteoporosi, come le donne in menopausa, le persone che hanno assunto cortisone per lunghi periodi e coloro che hanno dovuto sottoporsi a chemioterapia. La prevenzione terziaria, infine, mira ad evitare che l’evento traumatico si ripeta e interviene in ambito post-operatorio e riabilitativo.

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