Costume e Società

Permesso di soggiorno a 106 anni.

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1 Ottobre 2012
Riceve il permesso di soggiorno a 106 anni... non si tratta come sarebbe possibile prevedere di un caso di ritardo eccessivo della macchina dello stato oppure di una lungaggine burocratica andata davvero un pò troppo in là.

La storia del Signor Arcenio Cobba Balcazar, di anni 106, è invece una bella favola da raccontare sul rispetto per gli anziani, proprio nell'anno europeo della solidarietà tra le generazioni.

NewsCorrelate Correva l'anno 2000 quando questo novantenne peruviano decise di trascorrere un periodo di vacanza in Italia ospite della figlia. Una volta scaduto il visto turistico invece di tornare in Peru e ritrovarsi a dover vivere l'anzianità in solitudine il nostro preferisce rimanere in Italia.

Decide quindi di vivere come un clandestino, con i rischi che la condizione comporta (soprattutto per quel che riguarda l'assistenza sanitaria) ma con la possibilità di stare dove desidera.

A distanza di alcuni anni, per festeggiare le 100 candeline la comunità peruviana a Roma decide di aiutare l'anzianoper cambiare questa situazione e si mobilita per regolarizzare la posizione di Arcenio, rivolgendosi quindi all'Ufficio immigrazione.

Questi dopo aver valutato il caso, l'anzianità e le possibili varianti decidono di concedere un permesso di soggiorno permanente per "motivi umanitari" ed il lieto fine è servito.

Viene difficile pensare che qualcuno possa lamentarsi di questa decisione. Una bella dimostrazione di cuore da parte delle Autorità del nostro Paese ed una bella favola da raccontare ai nipoti per la famiglia del Signor Arcenio.
Riceve il permesso di soggiorno a 106 anni... non si tratta come sarebbe possibile prevedere di un caso di ritardo eccessivo della macchina dello stato oppure di una lungaggine burocratica andata davvero un pò troppo in là.

La storia del Signor Arcenio Cobba Balcazar, di anni 106, è invece una bella favola da raccontare sul rispetto per gli anziani, proprio nell'anno europeo della solidarietà tra le generazioni.

NewsCorrelate Correva l'anno 2000 quando questo novantenne peruviano decise di trascorrere un periodo di vacanza in Italia ospite della figlia. Una volta scaduto il visto turistico invece di tornare in Peru e ritrovarsi a dover vivere l'anzianità in solitudine il nostro preferisce rimanere in Italia.

Decide quindi di vivere come un clandestino, con i rischi che la condizione comporta (soprattutto per quel che riguarda l'assistenza sanitaria) ma con la possibilità di stare dove desidera.

A distanza di alcuni anni, per festeggiare le 100 candeline la comunità peruviana a Roma decide di aiutare l'anzianoper cambiare questa situazione e si mobilita per regolarizzare la posizione di Arcenio, rivolgendosi quindi all'Ufficio immigrazione.

Questi dopo aver valutato il caso, l'anzianità e le possibili varianti decidono di concedere un permesso di soggiorno permanente per "motivi umanitari" ed il lieto fine è servito.

Viene difficile pensare che qualcuno possa lamentarsi di questa decisione. Una bella dimostrazione di cuore da parte delle Autorità del nostro Paese ed una bella favola da raccontare ai nipoti per la famiglia del Signor Arcenio.

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